Il piano dell’Onu in 6 punti 
 
– “Chiediamo al nuovo Governo di rivolgere un’attenzione costante al rispetto dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Provvedimenti che hanno un impatto diretto sulla situazione dei bambini e degli adolescenti vanno ponderati adeguatamente, ponendo il superiore interesse dei minorenni al centro delle scelte. La Convenzione sui diritti dell’infanzia obbliga il nostro Stato al rispetto dei principi di non discriminazione, del superiore interesse dei bambini e degli adolescenti, del loro ascolto e del loro diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo.
Il documento che inviamo al Capo del Governo e a tutti i Ministri e Sottosegretari con competenze sull’infanzia e l’adolescenza costituisce il quadro di riferimento delle proposte dell’UNICEF Italia. In esso presentiamo le nostre priorità:




  1. -un’applicazione puntuale della legislazione anche nel rispetto degli obblighi internazionali assunti;


  2. -il monitoraggio delle risorse destinate all’infanzia;


  3. -un coordinamento dei “luoghi” dove si decidono le politiche per l’infanzia e dell’adolescenza (sia a livello centrale che locale);


  4. -un Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza;


  5. -un Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza;


  6. -una costante opera di formazione e divulgazione della Convenzione.

Questi gli ambiti sui quali intervenire con urgenza: i livelli essenziali delle prestazioni sociali, la povertà dell’infanzia e dell’adolescenza, la giustizia minorile, la violenza sui minorenni e dei minorenni, l’istruzione, lo sfruttamento del lavoro minorile, la condizione dei bambini e degli adolescenti di origine straniera e in particolare dei minori stranieri non accompagnati, l’allattamento materno, le città amiche dei bambini, la cooperazione internazionale.
Invitiamo a leggere la situazione attuale dei bambini e degli adolescenti presenti in Italia, di tutti i bambini e gli adolescenti presenti, attraverso la lente dei principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Chiediamo che, nel prossimo Piano nazionale infanzia, particolare attenzione venga accordata anche ai bambini e agli adolescenti di origine straniera. Ricordiamo come la presenza di minorenni sancisca spesso “l’uscita dall’invisibilità” delle famiglie immigrate, e come questo possa avviare dei percorsi virtuosi di inclusione sociale.
Relativamente ai bambini ed agli adolescenti rom, sinti e camminanti è evidente la necessità di coinvolgere in tale processo le famiglie e le comunità stesse di questi minorenni; è evidente come la loro inclusione passi per il rispetto delle regole di convivenza civile e come vivendo in un Paese sia necessario rispettarne le regole.
Ma per chi si occupa di diritti umani è fondamentale ribadire con forza che “sicurezza” ha un significato ampio, non significa soltanto “pubblica sicurezza” ossia l’attività della pubblica amministrazione diretta alla tutela dell’ordine pubblico, ma anche sicurezza sociale: misure che garantiscano diritti quali l’istruzione, la salute, l’accesso ai servizi sociali. Per questo occorre affiancare le tante istituzioni e associazioni locali che promuovono percorsi d’inclusione a favore di una risposta non emergenziale ma, che in modo determinato, sappia costruire dei percorsi di medio e lungo periodo.
L’Osservatorio nazionale infanzia ha lavorato in questi mesi alla stesura di un Piano nazionale infanzia, auspichiamo che questo lavoro possa essere valorizzato e che si arrivi presto all’approvazione del Piano.
Come UNICEF siamo pronti a collaborare costruttivamente con il nuovo Governo per compiere dei passi significativi per la piena attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia nel nostro Paese”.


VITA NON PROFIT

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