La disgregazione del nucleo familiare costituisce per il bambino un evento fortemente destabilizzante che potrebbe provocare nel tempo importanti patologie di tipo psicologico. Certamente non si può pensare a tutti i figli delle coppie separate come a potenziali soggetti a rischio.
Sta di fatto che il bambino non possiede gli strumenti cognitivi per poter elaborare la “perdita” di un genitore o per poter rielaborare le cause della separazione. I figli sono portati ad attribuirsi la colpa del fallimento dell’unione di mamma e papà.
Lo studio del San Raffaele di Milano sui rischi di attacchi di panico nei figli di genitori separati conferma che alla base del Dap (Disturbo da Attacco di Panico) vi è sempre un’esperienza traumatica legata al processo di attaccamento e separazione. Per il bambino essere accompagnato e sorretto nelle fasi di crescita è elemento fondamentale in quanto tutte le sue spinte verso il mondo esterno, la sua curiosità, il suo bisogno di autonomia sono sempre permeate dalla paura. Paura che viene tranquillizzata dalla stabilità del suo mondo affettivo. È per questo che la separazione è vissuta dal bambino con un misto di emozioni che toccano il senso di abbandono, di colpa, rabbia, frustrazione, sentimenti simili a quelli provati di fronte alla morte di una persona cara. Il suo mondo tranquillizzante e amoroso si spacca e lui si sente solo, impaurito, colpevole.
Con il passare del tempo gran parte dei bambini sembra riacquistare un sorta di equilibrio, ma molto spesso questa apparente tranquillità conquistata, con comportamenti di rassicurazione come l’essere molto buoni, sempre bravi, o al contrario sempre al centro dell’attenzione anche attraverso comportamenti indisciplinati, nasconde quell’ansia che nel futuro si esprimerà attraverso i sintomi del Dap o altre sintomatologie. Si dovrebbe cercare di offrire al bambino, sia nei mesi che precedono la separazione sia nel periodo successivo, un’atmosfera meno conflittuale possibile. Non è certamente facile. Tutti i genitori che vivono la separazione non vogliono ovviamente far soffrire il loro bambino ma poi, nel momento del dolore, la rabbia molto spesso prende il sopravvento. È necessario tenere ben presente che il conflitto stimola un senso di allarme e di pericolo nel bimbo. Tutto questo andrà ad amplificare la reazione all’evento reale della separazione. La comunicazione deve essere chiara, senza menzogne e rispettare la sua sensibilità. I genitori devono decidere chiaramente e una volta informato il bambino non possono tornare indietro, ricostruendo la famiglia per pochi mesi per poi distruggerla. I bambini possono accettare situazioni anche molto dolorose. Fondamentale però è la serenità e la stabilità dei genitori che, seppur separati, devono sostenerlo.
IL TEMPO
…