Risvolti inquietanti in un asilo di Vallo della Lucania(SA), confermati i sospetti dei genitori, allertati dai bambini che non andavano più volentieri all’asilo, in particolare, che dichiaravano di “non voler più andare in pomeriggio” .


Imputata principale, oggi agli arresti domiciliari a Roma, suor Soledad, peruviana di ventiquattro anni, accusata di violenze e abusi su trenta bambini, accusata dai bambini medesimi di averli legati mani e piedi e di averli costretti a stare “in una stanza chiusa dove c’era una puzza…”, probabilmente un pollaio.


Sconvolgenti le minacce sui bambini violentati e poi terrorizzati: “ state zitti o ucciderò i vostri genitori”; costretti a stare per ore intere in castigo al buio in uno sgabuzzino.


Voci e dubbi che, già da qualche tempo, aleggiavano sui genitori, stupiti e preoccupati per i comportamenti dei propri figli.


 I riscontri incrociati sui dubbi delle mamme conducono la procura della Repubblica di Vallo a premere su un’inchiesta che ha già portato all’arresto della suora e che porta con se il sospetto di un giro di pedofilia e di film porno avente oggetto i bambini di quest’asilo.


Conferma finale si è avuta da scrupolose diagnosi dei medici pediatri: aniti, smegma e vaginiti, tutti termini tecnici rivelatori di infiammazioni dell’apparato ano-genitale dovute a sfregamenti violenti.


Storie di ordinarie violenze su minori che, tuttavia, scuotono il sonnechioso ambiente di provincia diviso tra voglia di giustizia e desiderio di mantenere il silenzio per salvare “l’onore del paese” ma soprattutto scoramento e sgomento dinanzi a pedofilia e violenze provenienti da una donna ad onta di quell’ istinto materno che avrebbe dovuto possedere naturaliter e che (ci viene il dubbio) esiste ancora?


Ovviamente tutto questo è ancora un’ipotesi da verificare con un regolare processo penale.


Ma gli elementi fin qui raccolti sono inquietanti.


In ogni caso, a prescindere da ogni considerazione, resta in piedi la presunzione di innocenza.


Staremo a vedere, con la speranza che sia solo un brutto sogno.


È certo, però, che ormai il pedofilo non appartiene soltanto al genere maschile.


Le statistiche lo confermano. Senza alcun dubbio.


La violenza non ha sesso.


La violenza non ha ceto o collocazione geografica.


 


 


 


 

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