Sintesi dei lavori preparatori della nuova Convenzione europea sulle adozioni, che sarà votata dal Consiglio d’Europa a maggio 
 
È in arrivo da Strasburgo la nuova Convenzione europea sull’adozione di minori, che apre le porte all’adozione da parte di coppie di fatto, coppie omosessuali, single. La presenteranno il 19 febbraio alcuni europarlamentari, insieme a Maud de Boer Buquicchio, vice segretario generale del Consiglio d’Europa. 


La Convenzione sull’adozione è un documento approvato dal Concilio d’Europa nel 1967; nel 2002 si decise di aggiornarla e ora la nuova bozza dovrebbe essere firmata nel Comitato dei Ministri del 5-6 maggio. La Convenzione (testo del 1967) prevede esplicitamente che «tutti gli stati contraenti si impegnano a garantire la conformità delle loro legislazioni nazionali» con i principi espressi nella Convenzione.
Vita ha potuto vedere una sintesi dei lavori fatti per modificare la Convenzione ed è quindi in grado di anticiparvi le direttrici del cambiamento.


Perché si cambia
In Europa ci sono molte leggi sull’adozione nazionale e internazionale, ma non sempre queste leggi hanno come prospettiva l’interesse superiore del minore.
Molte clausole della Convenzione del 1967 sono superate.
Il vice segretario generale del Consiglio d’Europa e un certo numero di europarlamentari sono convinti della necessità di creare una procedura comune per l’adozione internazionale tra tutti gli Stati membri e di incoraggire l’adozione internazionale là dove non c’è una soluzione nazionale. Su questo punto hanno preparato una dichiarazione congiunta che sarà presentata alla stampa il 19 febbraio a Strasburgo.


I punti fondamentali
L’obiettivo della rivista Convenzione europea sulle adozioni di minori è armonizzare le leggi nazionali degli stati membri, dando delle regole minime per l’adozione. Gli standard previsti dalla nuova Convenzione vanno oltre quelli del 1962 e vogliono andare incontro alle nuove esigenze e essere in linea con la giurisprudenza della Corte Europea per i diritti umani (esempio citato esplicitamente E.B. vs France, quello con cui la Corte europea sanzionava la Francia per aver rifiutato l’adozione a una coppia omosessuale).


I punti più innovativi:
– l’età dei genitori adottivi è abbassata a 30 anni.
– è sempre richiesto il consenso all’adozione del minore da parte del padre: nella versione precedente questo consenso era richiesto solo da parte del padre sposato, quindi solo per figli nati all’interno di un matrimonio.
– è necessario il consenso del minore, se è in grado di esprimerlo. Il minore ha il diritto di essere ascoltato nel processo ch decide del suo status legale e i suoi desideri devono essere presi in considerazione.
– mentre la convenzione del 1967 limita l’adozione alle coppie eterosessuali sposate, obiettivo della revisione della Convenzione è quello di estendere l’adozione alle coppie eterosessuali non sposate ma registrate presso un registro delle unioni civili là dove questa istituzione è riconosciuta dalle leggi nazionali. Inoltre consente agli Stati che lo desiderano di estendere le adozioni alla coppie dello stesso sesso sposate o registrate, così come alle coppie omosessuali che vivono insieme in una convivenza stabile.
– infine la Convenzione sottolinea il diritto del minore adottato a conoscere le proprie origini; questo diritto però va accordato con il diritto dei genitori biologici a rimanere anonimi.


tratto da VITA

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