L’ex moglie va mantenuta con lo stesso tenore di vita anche se le nozze sono durate una sola settimana e per di più senza aver consumato. Lo ha stabilito la Cassazione confermando la sentenza di scioglimento delle nozze durato solo una settimana nonostante la benedizione ricevuta durante la celebrazione in chiesa. La moglie  si era sottratta ai rapporti fisici con il marito e dopo 7 giorni di convivenza aveva abbandonato il “nido d’amore”. In primo grado il tribunale di Bologna nel dicembre 2004, aveva dichiarato la cessazione di questo matrimonio e aveva respinto la richiesta della moglie di ottenere l’assegno di mantenimento.
Per il giudice di Bologna il marito non doveva darle nulla «per la brevità estrema della convivenza e per la mancanza di prova del tenore di vita goduto». Ma la moglie non si è arresa e in appello, nel maggio 2005, ha ottenuto un “vitalizio” di 250 euro mensili.
Senza successo il marito ha tentato di contestare la legittimità del “balzello” dicendo che si trattava di una «rendita parassitaria» ma la Cassazione – sentenza 2721 – gli ha risposto che il verdetto della Corte di appello di Bologna era corretto per la «sensibile disparità dei redditi dei due coniugi e per il deterioramento del tenore di vita subito dalla moglie dopo il divorzio».


IL MESSAGGERO

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