Olanda, Carola Eppink ha crato un programma che limita l’uso di internet
controlla i siti visitati e filtra le parole utilizzate nei dialoghi telematici


BRUXELLES – I giornali olandesi l’hanno già ribattezzata la battaglia di Davide contro Golia. Il Davide in questione è Carola Eppink, 46enne, madre di tre figli e proprietaria di una piccola azienda informatica dei Paesi Bassi, la Unicaresoft Corporation. La sua fionda è Msnlock, un software in grado di limitare l’accesso alle chat da parte dei bambini. Ma il prodotto non va giù alla Microsoft, il Golia di questa storia, che ha deciso di portarla in tribunale per avere inserito nel nome del suo programma la sigla Msn, abbreviativo di Messanger, la celebre chat di Bill Gates.
Il programma ideato da Carola arrovellandosi su come proteggere i propri figli da un’overdose informatica, è in vendita da un paio di settimane e oltre a limitare l’uso di internet da parte dei più piccoli permette anche di monitorare i siti visitati dai propri figli o di filtrate le parole che possono essere utilizzate nei dialoghi telematici.
Peccato che i legali della Microsoft abbiano bussato alla sua porta: ritira il nome e il dominio internet o ti denunciamo per violazione della proprietà intellettuale, le hanno intimato. Ma la mamma è andata dritta dal suo avvocato, che le ha detto di tenere duro: “Il nome ha il semplice scopo di descrivere la funzione del prodotto e lo fa bene visto che Msn è diventato un nome generico per le chat. E poi darebbe a Messenger una percezione di maggiore affidabilità”, è la tesi della difesa.
Argomentazioni cadute nel vuoto, tanto da convincere Carola che la causa non abbia nulla a che vedere con il nome, ma con il prodotto stesso: come mai – si è chiesta – Microsoft non fa nulla contro i tantissimi siti, anche pornografici, che contengono la sigla Msn combinata ad altre parole?. Comunque per evitare risarcimenti milionari per ora Carola ha deciso di ribattezzare il suo software “Benzoy”, mentre le polemiche le stanno procurando un bel po’ di pubblicità gratuita. Del resto che abbia colto nel segno lo dimostra il fatto che proprio oggi la Commissione Ue varerà un codice di condotta per difendere i più piccoli dai videogiochi violenti. Bruxelles vuole sensibilizzare i genitori al rispetto dell’età consigliata per i giochi. E per evitare che possano essere scaricati direttamente sui telefonini pensa al divieto di acquistare cellulari o carte telefoniche pre-pagate senza i genitori, all’obbligo di fornire una password per l’accesso ad internet e alla promozione di telefonini che permettono di controllarne le funzioni. Soluzioni che gioverebbero anche ad un mercato in vertiginosa crescita: nel 2008 in Europa frutterà 7,3 miliardi di euro, più di quanto incassato dalle case cinematografiche di tutto il continente.


tratto da LA REPUBBLICA

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