Dinanzi la nona sezione del Tribunale di Milano presieduta da Anna Maria Gatto si è svolta a porte chiuse il processo a carico di un 56enne custode di campeggi sul Lago di Garda per reati di violenza sessuale alla prostituzione minorile e pedopornografia commessi da un italiano all’estero.E’ la più alta condanna in primo grado(14 anni e 65 mila euro di multa) mai inflitta in Italia. Una sentenza basata su presupposti giuridici diversi da quelli che nel 2002 condussero il Tribunale di Roma a infliggere 12 anni per turismo sessuale in Centroamerica e Thailandia ad un 53enne di Varese. Nel corso dei due anni di indagine, ad opera di un infiltrato della Polizia Postale, sono stati raccolti cd con immagini e filmati, fotografie, migliaia di filmini che il custode conservava nella casa thailandese dove si verificavano le “gesta” erotiche con ragazzini e ragazzine, circa 400 giovinetti con i quali affermava d’aver avuto rapporti sessuali. Decisive sono state le registrazioni telefoniche nelle quali l’imputato si vantava delle proprie performance asiatiche con dovizia di particolari e consigli “per scoprire i luoghi della prostituzione minorile del posto, i luoghi dove andare per i rapporti, le modalità con le quali adescare minori di 14 anni nei centri commerciali o alle fermate degli autobus.”