Chiamatela giustizia italiana, chiamatelo paradosso, schizofrenia giuridica o effetto perverso. Ma i fatti restano, e sono questi: il marocchino Mohammed Nebil, domenica scorsa, è stato arrestato a Torino per aver ceduto 1,03 grammi di hashish e per questo, ieri mattina, è stato condannato a 4 anni e due mesi di reclusione. Chiamatela bizzarria, controsenso o curiosità da legulei, ma i fatti restano e sono anche questi: nel 2003 Salvatore Ferraro, ex assistente di Filosofia del diritto alla Sapienza di Roma, veniva condannato per il favoreggiamento di Giovanni Scattone nell’omicidio di Marta Russo. La pena inflitta? Quattro anni e due mesi. Da una parte due spinelli, dall’altra la vita stroncata di una studentessa.


Questa incredibile coincidenza, il marocchino Nebil, la deve anche e soprattutto a una legge: la Fini-Giovanardi che quando incrocia sul suo cammino la ex Cirielli, produce fenomeni giuridici piuttosto insoliti. Il suo è il primo caso, ma tutti gli operatori del diritto sanno che è solo la goccia che annuncia la tempesta. Presto o tardi saranno migliaia i casi simili a quelli di Nebil e le carceri italiane si riempiranno di piccoli spacciatori con condanne pesanti.


Per capire il perché è necessario raccontare che cosa è accaduto a Torino. Nebil, domenica sera, è a Porta Palazzo, zona multietnica. È in strada e passeggia col cellulare all’orecchio. Una pattuglia della polizia in servizio antidroga lo scorge e trova il suo atteggiamento sospetto. Lo segue. Tenere sotto osservazione il marocchino è una buona mossa perché dopo qualche minuto a Nebil si avvicina un italiano in bici. Un rapido sguardo circospetto e nelle mani del ragazzo spunta una banconota che Nebil è lesto a intascare restituendo in cambio tre «pezzi» di hashish.


Una tipica cessione di droga, frequente nelle metropoli. La polizia aspetta che il ragazzo si allontani e lo ferma. L’italiano indica Nebil. Il marocchino, che si è spostato di poco dal luogo dello scambio, è arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.


Nebil non sembra preoccupato. D’altra parte per lui non è una novità visto che ha alle spalle altri precedenti. Sarà forse per questo che ieri mattina, quando arriva davanti al giudice Odilia Meroni al processo per direttissima, crede di cavarsela con poche parole: «Ho una figlia di 5 anni e una convivente che mi aspetta a casa…». Pensa forse di uscire presto di prigione. E così la pensa anche il suo avvocato. Invece la pubblica accusa, Cosimo Maggiore, chiede per il marocchino Nebil una stangata.


La legge Fini-Giovanardi ha infatti equiparato le droghe leggere a quelle pesanti. La pena prevista va dai 6 ai 20 anni. A pesare sulla situazione, inoltre, ci sono i precedenti di Nebil: negli ultimi 5 anni il marocchino ha collezionato una condanna definitiva a 8 mesi per droga e resistenza a pubblico ufficiale (stesso reato e quindi recidiva specifica) e una pena inflitta in primo grado per rapina. Il che – come si dice in gergo – non permette al giudice di considerare «le attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante della recidiva». In soldoni: niente riduzioni. Il passato di Nebil costa caro al marocchino: sei anni e tre mesi che diminuiti di un terzo per la direttissima (automatismo previsto dalla legge per chi sceglie riti alternativi facendo in questo modo risparmiare tempo e denaro alla giustizia), vale appunto quattro anni e due mesi. Esattamente quanto prese Ferraro nel caso Marta Russo.


E dire che proprio il ministro dell’Udc Carlo Giovanardi, cofirmatario delle nuove norme sugli stupefacenti, nel 2006 aveva difeso Ferraro dalle polemiche scoppiate per la sua assunzione ad assistente della Camera da parte del presidente della Commissione attività produttive Daniele Capezzone. «La possibilità di reinserimento è garantita dalla Costituzione», aveva sentenziato. È probabile che al marocchino Nebil, da dietro le sbarre del carcere di Torino (dove è tornato dopo la sentenza e dove resterà per molto tempo), il garantismo dell’ex ministro deve suonare perlomeno un po’ stridente.


fonte: Quotidiano “La Stampa”

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